
Ravello oggi festeggia San Pantaleone..la delizia di “pasta e cuccuzzielle” SAN PANTALEONE …E A DELIZIA…
Ravello oggi festeggia San Pantaleone..la delizia di “pasta e cuccuzzielle”
SAN PANTALEONE …E A DELIZIA E’RAVIELLO!
27 luglio, festa di San Pantaleone di Nicodemia.
San Pantaleone è il patrono dei Ravellesi ma è anche il protettore delle nutrici, dei sofferenti di emicrania e delle madri afflitte dal pianto dei neonati.
Una leggenda narra che il santo, grazie alla sua capacità di allungare il suo corpo, mentre si trovava ad Amalfi in visita alle reliquie di Sant’Andrea, si stirò fino a Ravello attirato dai gemiti di un bambino capriccioso. Rimasto affascinato da quel luogo, decise di non redarguire il monello e, piuttosto, di estendere sul paese la sua protezione. Dopo la sua morte sarebbe stato il suo sangue a continuare la benefica azione.
Da quel giorno ogni anno, al termine di una veglia di preghiera avviene la miracolosa liquefazione del sangue contenuto in un’ampolla custodita in cattedrale. Il sangue resta disciolto fino ai primi di settembre.
La festa si santifica anche a tavola con “pasta e cuccuzzielle”…a delizia e’Raviello!
La pasta e zucchine napoletana è un grande classico della cucina di Napoli e della Campania , come tutte le minestre alla napoletana, la pasta viene cotta direttamente nella pentola con le verdure o i legumi. Ognuno ha una sua ricetta. Per esempio le zucchine una volta tagliate , con olio e cipolla che si fa prima rosolare, si cuociono, aggiungendo l’acqua, per una decina di minuti, poi si aggiunge la pasta, e parmigiato , si volendo potete aggiungere alla pasta e zucchine della passata di pomodoro, della pancetta a cubetti oppure c un uovo a fine cottura, da mescolare così da creare un effetto “stracciatella”.
Chi era San Pantaleone
Pantaleone Martire, santo (sec. IV). Uno di quei santi la cui popolarità fu tanto grande in Occidente quanto in Oriente. La sua Passione greca che non ha purtroppo nessun valore storico ebbe numerose versioni latine, oltre a traduzioni nelle diverse lingue orientali.
Il racconto ci riferisce che Pantaleone era nato da madre cristiana, ma non era stato battezzato; aveva iniziato una brillante carriera medica quando un prete gli rivelò la potenza di Cristo, medico dell’anima e del corpo. Convertitosi alla fede cristiana e fiducioso da allora nell’efficacia della preghiera, compì parecchi miracoli, guarendo in particolare un giovane morso da un serpente e ridando la vista a un cieco.
Denunciato probabilmente da alcuni colleghi invidiosi dei suoi successi, comparve dinanzi all’imperatore (Galerio), che lo sottopose a un’ordalia per verificare i suoi doni di taumaturgo; poco convinto, a quanto pare, dal buon esito della prova, l’imperatore consegnò il santo ai carnefici. Dopo torture tanto numerose quanto raffinate, Pantaleone fu infine decapitato un 27 luglio (forse del 305). Quando il martire ebbe terminato la sua ultima preghiera, i testimoni dell’esecuzione udirono venire dal cielo una voce che diceva: «Di suo nome non sarà più Pantaleone, ma Pantaleemone (dal greco Pantaleémon, cioè ‘colui che è misericordioso verso tutti’)”.Il culto di Pantaleone è molto antico; il santo compare sia nel gruppo greco dei medici «anargiri” sia nel gruppo occidentale dei Quattordici Intercessori (o Quattordici Ausiliatori). A Costantinopoli, gli fu dedicata una chiesa da Giustiniano nel VI secolo; nella medesima epoca gli furono intitolati un monastero di Gerusalemme e un altro nel deserto del Giordano. Dall’Oriente il culto passò in Italia; a Roma, P. era il patrono di tre chiese. È inoltre patrono della diocesi di Crema. Venezia si mostrò ancora più ospitale verso il martire di Nicomedia; sulla laguna, Pantaleone era così popolare e il suo nome così diffuso che fini con designare il veneziano tipo nella commedia italiana.
MARTIROLOGIO ROMANO. A Nicomedia in Bitinia, nell’odierna Turchia, san Pantaleone, martire, venerato in Oriente per avere esercitato la sua professione di medico senza chiedere in cambio alcun compenso.
Fonte : PositanoNews.it