Sorrento celebra il suo Patrono: conferenza su Sant’Antonino, il mare e la devozione popolare

23 Ottobre 2025

di lucio esposito

Sorrento, 24 Ottobre 2025 – La Città di Sorrento si prepara a un evento di grande rilevanza culturale e religiosa, in programma per venerdi 24 ottobre 2025, alle ore 18:00, presso la Sala Consiliare del Comune di Sorrento. Sarà l’occasione per un approfondimento sulla figura del Santo Patrono, Sant’Antonino Abate, e sul profondo legame che unisce il Santo al mare e alla devozione locale.

L’appuntamento è con la conferenza intitolata: “Sant’Antonino e il mare, gli ex voto della Sua Basilica e la religiosità popolare”. L’iniziativa, che si inserisce spesso nell’ambito delle celebrazioni per il XIV centenario dalla morte del Patrono e/o del Centenario di elevazione a Basilica Pontificia della chiesa a lui dedicata, promette di fare luce su aspetti cruciali della storia e delle tradizioni sorrentine.

I saluti istituzionali e religiosi saranno affidati a Don Luigi di Prisco, Rettore della Basilica di Sant’Antonino, custode delle spoglie del Santo, e al Dott. Mario Ambrosanio, Sub Commissario Prefettizio, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale.

Il cuore della conferenza sarà poi affidato agli interventi dei relatori: la Dott.ssa Luigina de Vito e il Dott. Giovanni Gugg. Attraverso le loro ricerche, il pubblico potrà esplorare la ricca collezione di ex voto marinari conservati nella Basilica, veri e propri documenti storici e testimonianze della fede e della gratitudine dei sorrentini salvati dai pericoli del mare per intercessione del Santo. Questi oggetti votivi offrono uno spaccato unico sulla vita, la cultura e la religiosità di una comunità da sempre legata al Mediterraneo.

L’evento è un invito a riscoprire le radici spirituali e culturali di Sorrento, valorizzando l’eredità di Sant’Antonino Abate come protettore della gente di mare e fulcro della devozione popolare. La cittadinanza e gli studiosi sono invitati a partecipare a questo momento di riflessione e celebrazione.

L’Ex Voto Marinaro a Sant’Antonino: una narrazione tra tempesta e salvezza

L’ex voto, nella tradizione devozionale della Penisola Sorrentina e in particolare nella Basilica di Sant’Antonino Abate, si manifesta come un potente e complesso strumento narrativo, un vero e proprio “spazio locutorio” che fissa la parola del devoto in un’immagine tangibile. Sebbene il saggio originale descriva l’evoluzione dell’ex voto come composizione eterogenea, nel contesto di Sant’Antonino, Patrono dei marittimi e protettore dai pericoli del mare, questa narrazione si concentra prevalentemente in un genere specifico: la tavoletta dipinta marinara.

A Sorrento, l’ex voto è spesso un quadro di scampato pericolo, un drammatico racconto in figura che documenta l’intervento salvifico del Santo. Nello spazio limitato della tela o della tavola, confluiscono in uno schema iconico ben definito tutti gli elementi necessari per narrare la “storia di un evento in cui il vovente è protagonista”: la tempesta, il baratro, e il miracolo.

L’Ex Voto come “Micro Aghiografia” Marittima

La tavoletta votiva di Sant’Antonino è la “fissazione documentale, in un allestimento tangibile, in immagine e in parola, di una narrazione che nasce e si trasmette oralmente.” Essa si configura come una sorta di micro agiografia in cui il protagonista non è solo il Santo, ma l’individuo qualsiasi – il pescatore, il marinaio, il passeggero – che ha vissuto un’esperienza liminale sul mare.

  1. L’Ambientazione Drammatica: La scena è quasi invariabilmente un mare agitato, con onde imponenti, cielo plumbeo e, spesso, fulmini. La nave, sia essa un veliero ottocentesco o un più modesto gozzo, è inclinata, in balia della furia degli elementi. Questo dettaglio non è simbolico; è la realtà tangibile della sofferenza e del rischio di morte, che il saggio definisce come “piccola morte” da cui si è risorti.
  2. L’Intervento Miracoloso: L’elemento centrale e inconfondibile è la figura di Sant’Antonino, spesso ritratto in una piccola nuvola o in un angolo della composizione. Il Santo, pur non essendo fisicamente presente, entra in scena nello spazio del dipinto, come un’azione sintetica che mostra il pericolo e la salvezza nello stesso istante. Egli è il “coprotagonista”, la cui intercessione blocca la furia del mare, come narrato in molte leggende sorrentine.
  3. La Didascalia e la Testimonianza: In basso, un cartiglio, talvolta con un testo dipinto, è la “parola fissata”, che recita formule come “P.G.R. – Per Grazia Ricevuta” e specifica l’evento e la data del pericolo (“Naufragio del ‘Tizio’ il 10 Gennaio 1895”). Questo testo è il “verbale giurato”, l’attestato di presenza che rende la narrazione credibile e vera, confermandola come esperienza “liminale” e salvifica.

Continuo Dialogo tra Il Vovente (colui che chiede) e il Sacro

Il fenomeno votivo marinaro riflette perfettamente la costante ambiguità in cui “i vissuti umani e i vissuti sacrali continuano… a legittimarsi reciprocamente.” Il gesto di deporre il quadro in Basilica equivale a:

  • Liberarsi del male superato: La tavoletta è come un “epitaffio in cui è indicata la chiusura, la fine di una parte dell’esistenza negativa,” il male del naufragio o della malattia superata in mare, irrigidita in “pagina chiusa” nel santuario.
  • Affermare la potenza del Santo: L’ex voto si aggiunge alla narrazione originaria della potenza di Sant’Antonino, riattivando e rinnovando il “racconto globale” e fondativo su cui si basa il culto. Ogni tavoletta, con il suo veliero in difficoltà, è una variante del medesimo racconto: Sant’Antonino salva i suoi fedeli dalle acque.

Gli ex voto marinari della Basilica, quindi, non sono semplici manufatti artistici; sono “reliquie di vissuti di sofferenza”, frammenti di esistenze salvate, che i fedeli toccano e osservano come “viatico” terreno per riaffermare la propria fede e la presenza viva della potenza divina nel hic et nunc della propria vita. Essi sono la dimostrazione che l’uomo, pur nell’uso di linguaggi espressivi e tecnici che si evolvono, conserva una “forte valenza culturale” nel definire in modo autonomo e diretto il suo rapporto con il sacro protettore dal mare.




Generico ottobre 2025





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Generico ottobre 2025


Tra gli ex voto di Sant’Antonino alcuni sono dipinti dal grande marinista eduardo De Martino.




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Eduardo de Martino uomo di mare e pittore, pp. 65-68
LA TERRA DELLE SIRENE Nr. 28 ~ dicembre 2009

EDUARDO DE MARTINO UOMO DI MARE E PITTORE
di Lucio Esposito
Recenti studi e ricerche, condotti anche con i più moderni mezzi, svolti in
occasione del l’ approssi marsi del centenario della morte di Eduardo de
Martino nel 20 1 2 , fanno allargare gli orizzonti della conoscenza di questo
artista, uno dei pochi pittori di marina degni di tal nome. I quadri di de
Martino, ambasciatore internazionale della cultura marinara italiana e
sorrentina, sono sparsi in tutto il Sud America, in Europa e in Estremo
Oriente.
Una vita in viaggio quella di Eduardo de Mattino. Nato a Meta nel 1838,
nella scia del padre Salvatore e del fratello Gennaro, nel 1 849 iniziò gli studi
nautici che concluse nell’ Accademia Navale di Napol i . Anni intensi di
tirocinio, di amicizie importanti e di avventure galanti, ma soprattutto di
passione vera per il mare, le navi e la pittura, trasformano il ragazzo in uomo.
Nel 1864 indossa la divisa di Sottotenente di vascello ed è pronto a
viaggiare fuori dai confini ristretti del suo paese. Uno dei primi imbarchi lo
fa sulla pirocorvetta Ercole, diretta in Sud America nell’ambito di una rete di
viaggi e di contatti che sprona le intraprendenze commerciali delle colonie di
italiani in quel continente. Il Golfo di Napoli fornisce a queste rotte al di là
dell’Oceano, oltre alle navi, anche uomini esperti nella cantieristica navale
come l’ammiraglio Carlo A vallone di Torre Annunziata. L’Erco le, con le
grandi ruote laterali, è orgoglio dell’avanzamento tecnologico voluto dalla
dinastia borbon ica, in particolare da Ferdinando II, con la prima nave a
vapore del Mediterraneo, la Napoli-Port ici, prima fe rrovia in Italia, il ponte
sul Garigliano ed altre significative realizzazioni .

 

Fonte : PositanoNews.it

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