
Secondo appuntamento venerdì 12 settembre alle ore 20 per San Michele in Musica che vede tra gli organizzatori, al fianco del Presidente di Gestione Musica Francesco D’Arcangelo e al direttore artistico Costantino Catena, la Fondazione Carisal presieduta Domenico Credendino. Incontri tra musica arte e gusto in sinergia con Sabrina Prisco e la sua Osteria Canali. I protagonisti saranno Paolo Scibilia e il soprano Giulia Lepore, con la Belle Epoque Ensemble- saloon orchestra – caffè concerto, per l’omaggio al bicentenario di Johann Strauss
Secondo appuntamento venerdì 12 settembre alle ore 20 per San Michele in Musica, rassegna giunta alla sua seconda edizione, realizzata da Gestione Musica, con la sua direzione composta dal Presidente Francesco D’Arcangelo e il direttore artistico Costantino Catena, che ritorna nell’antico complesso per incontri tra musica, arte e gusto, che nascono dalla consolidata sinergia tra Salerno Classica e la fondazione Carisal. Dopo il grande successo dell’appuntamento inaugurale con il Trio Nardini, ritornano Paolo Scibilia e il soprano Giulia Lepore, con la Belle Epoque Ensemble- saloon orchestra – caffè concerto, composto da Armand Priftuli e Giuseppe Carrus al violino, Vladimir Kocaqi al violoncello, Nicola Fusco al clarinetto e Ottavio Gaudiano al contrabbasso, per la celebrazione dei 200 anni dalla nascita di Johann Strauss con un concerto, dal titolo “La danza e la leggerezza”, che attraverso valzer, polke e operetta, ci trasporterà nella Belle époque. Il suo padrino è stato il valzer, la sua madrina l’eleganza e la sofisticata avventura sentimentale, con le sue evasioni nel bel mondo, con i suoi principi fasulli e le sue belle dame oneste e avventurose. Il valzer, col suo girare in tondo, con le sue ebbrezze veloci, con il suo magico distendersi nella felicità più immediata, rappresentava lo scintillio di un momento di magia, di abiti svolazzanti e di divise che non avevano più nulla di marziale. Nelle feste mascherate dell’Impero in decadenza, i violini evocavano i bei caffè di Vienna e Budapest, i saloni dei nobili, e perfino i sogni delle sartine. Il programma principierà con Wien bleibt Wien – Marsch di Johann Schrammel, un omaggio musicale alla capitale austriaca, ricca di fascino, orgoglio e tradizioni. Si continuerà con il più celebre dei valzer di Johann Strauss, “An der schönen blauen Donau” al quale “Si deve soltanto accennare alle prime tre note della triade di Re maggiore, che tutte le facce s’accendono di entusiasmo” (Eduard Hanslick), il vero inno austriaco. Una specie di “Marsigliese” –come titolò il Tout Paris – di pace in cui riconoscono il loro canto e simbolo nazionale tutti gli austriaci”. Ed ecco A seguire la Tritsch-Tratsch-Polka, con la sua freschezza, divertente e piccante strumentazione, prima della Annen Polka, il cui titolo si riferisce alla molto popolare Annenfest che si svolge a Vienna in occasione del giorno di Sant’Anna il 26 luglio. Johann Strauss compose questa polka per questa occasione nel 1852 dedicandola all’allora imperatrice d’Austria, Maria Anna. L’imperatrice parlava solo francese e parlava a malapena il tedesco, ma ciò non danneggiò in alcun modo la sua popolarità. L’Annen Polka è stata utilizzata anche come cosiddetto “schwipslied” nell’operetta “Una notte a Venezia”. Si chiuderà il portrait di Strauss con Frühlingsstimmen, op. 410, un idillio schizzato da una danza di forte spessore con il contrasto aereo tra clarinetto e archi che segnerà anche la sortita del soprano Giulia Lepore. Si passerà, quindi alle vere melodie da caffè, a cominciare da Lolita di Arturo Buzzi-Peccia, una serenata spagnola in tempo di bolero, dedicata ad Enrico Caruso.
Ci trasferiremo, quindi, nel mondo dell’operetta con Giulia nelle vesti di Giuditta per ascoltare “Meine Lippen, sie küssen so heiß”, protagonista dell’ultima partitura composta da Franz Lehar, forse la migliore, ove la melodia viene espressa da una linea orchestrale splendida e sontuosa. Si passerà, quindi, al valzer “Vita Palermitana” di Walter Graziani, pagine dalla fresca invenzione, simboli di un fenomeno di costume, quale la Salonmusik e di un prezioso repertorio fornito dai musicisti più vicini agli ambienti aristocratici. Un salto nel salotto buono di Napoli, il Gambrinus, per ascoltare ‘A vucchella, del 1903, la scommessa dell’ “immaginifico” Gabriele D’Annunzio seduto ai tavolini del Gran caffè, vinta a spese di Ferdinando Russo che sfidò l’ abruzzese, a scrivere dei versi in lingua napoletana, quindi, La poupée valsante di Eda Poldini, una miniatura del compositore ungherese, tratto da Marionettes, una pagina che ebbe l’attenzione di Fritz Kreisler. Gran finale con Giulia Lepore che intonerà la celebre pagina del violinista Luigi Arditi, “Il bacio”. Siamo nel 1859. Si parla di Vittorio Emanuele II e del suo “grido di dolore”, del mitico John Brown, impiccato a Charleston, del canale di Suez, dell’Aida di Verdi, di Darwin e della sua “Origine della specie per selezione naturale”… e di tante altre situazioni storiche, allorché all’hotel Queen di Manchester, Arditi si siede al pianoforte e lascia scorrere le dita sulla tastiera del pianoforte ascoltando la sua ispirazione. Presente in quel momento c’è la cantante che per prima interpreterà la romanza: Marietta Piccolomini, la quale restò così entusiasta della romanza che volle memorizzare parole e musica, eseguendola a Brighton dove suscitò clamorosi entusiasmi fra il pubblico. La chiusura del programma ufficiale aprirà la porta a bis e fiori, quindi si passerà al momento degustativo e conviviale tra le scelte e le mani di Daniele Graziano di DGExperience e Sabrina Prisco di Osteria Canali con protagonisti i vini della cantina Leone e il cacioricotta. Siamo nel Tavoliere delle Puglie, in un’area delimitata dal Mar Adriatico, dal fiume Ofanto, dalle Murge e dalle coloratissime Saline di Margherita di Savoia. Qui le sorelle Marilia e Linda Leone hanno creato un particolarissimo universo enologico al femminile, esaltando figure storiche e racconti di donne. Una narrazione appassionata che traspare anche dai nomi dei vini, vere e proprie dediche a figure iconiche della storia. Degusteremo il Bombino Bianco Delia, dedicato alla Donna di Ostuni, ritenuta la prima madre della storia e il cui ritrovamento, unito alla scoperta del bimbo che portava in grembo, commosse anche i paleontologi. Non mancheranno riferimenti al tema della serata, cui si abbinerà perfettamente il rosato Sanna Saulis, stilista e imprenditrice sarda del ‘700, protagonista delle corti europee con le sue creazioni pregiate indossate da regine e zarine. Un percorso in cui leggerezza ed eleganza danzeranno con i nostri sensi, senza rinunciare alla profonda intensità che caratterizza sia il territorio pugliese che la visione delle sorelle Leone. Vini che andranno a bagnare le ricette di Sabrina Prisco che omaggeranno il Cacioricotta, che assaggeremo nell’ insalata di cereali con limone, mandorle, capperi, zucchine, pesto, quindi con la rondella di Braciola su crostino di pane, tra le melanzane inchiappate alla Cilentana e ancora col melone giallo, olive e pepe nero integrale, per finire con brioche e gelato salato.
Fonte : PositanoNews.it