Ravello, il turismo in Costiera amalfitana visto da Sabrina Giordano e Nunzia Campanile del Caruso

13 Ottobre 2025

Ravello, Costiera amalfitana Accogliere è anche ascoltare, entrare in connessione con l’altro. A pochi giorni dal termine della stagione turistica 2025, Sabrina Giordano HR Manager, e Nunzia Campanile, SPA Manager del Caruso, a Belmond Hotel Amalfi Coast, raccontano il loro modo di fare accoglienza. Di Emilia Filocamo




Manager Caruso


Sabrina Giordano




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Nunzia Campanile

Entrare in connessione con le persone, con l’altro, con il prossimo. Farlo lungo tutto il corso di una stagione caratterizzata da momenti di tensione, di fatica, ovviamente anche di gioia, di soddisfazione, di entusiasmo. Si può farlo in modi diversi, ovviamente: attraverso l’ascolto, il dialogo, la comprensione, e questo richiede sicuramente una buona capacità di compenetrare gli stati d’animo altrui, di immedesimarsi nelle situazioni per poi trovare la soluzione migliore, oppure può avvenire in un modo ancora più diretto, fisico, ossia destinando l’attenzione al corpo di chi si ascolta attraverso un trattamento, un massaggio. Sabrina Giordano, HR Manager e Nunzia Campanile, SPA Manager del Caruso, a Belmond Hotel Amalfi Coast, operano in settori separati, sia per collocazione all’interno della struttura, sia per destinazione e compiti. Sabrina è perennemente in contatto con i dipendenti, con le loro storie, con le vicissitudini legate all’operatività che vanno da richieste, difficoltà, piccoli e comprensibili momenti di frizione a riconoscimenti, scelte, colloqui, soddisfazioni, curricula. Il suo ufficio, perennemente affollato, un via vai di colleghi che chiamano il suo nome come se fosse una soluzione già accertata, somiglia ad una casa in cui ciascuno rientra con piacere per poter raccontarsi, cercare sfogo, conforto, amicizia, condividere soddisfazioni. Completamente agli antipodi è l’ambiente in cui opera Nunzia: profumi, tisane, fiori, colori tenui che anticipano e richiamano i giardini terrazzati esterni, silenzio. La connessione di Nunzia è molto più intima: da SPA Manager conosce un linguaggio non verbale, anzi direi piuttosto fatto di silenzi, di una gestualità che sfocia naturalmente nel rituale, che assume quasi per certi aspetti contorni mistici. Una connessione che, con la fine della stagione turistica, non si esaurisce del tutto. Per Sabrina Giordano è momento di riflessione e organizzazione di ciò che verrà, per Nunzia Campanile è un momento rigenerativo, in cui le energie spese vanno convogliate e trattenute, quasi limitate, prima di poter essere dedicate ancora una volta all’altro.
Sabrina Giordano
HR Manager
Sabrina, parliamo di famiglia e lavoro. In quale percentuale riesci a destreggiarti? Direi innanzitutto che non è facile essere una lavoratrice madre e destreggiarsi tra i due compiti. Cerco di dare priorità ad entrambi anche se, per esigenze lavorative, spesso la maggior parte del mio tempo la trascorro al lavoro. E’ innegabile il fatto che sono contenta di quello che faccio, sono felice e soddisfatta come donna ma, allo stesso tempo, so che sto rinunciando ad alcuni momenti della vita di mio figlio come i primi passi, la prima parola pronunciata. Spesso il coinvolgimento lavorativo interessa anche i membri della mia famiglia, è come se fossero anche loro in ufficio con me e bisogna di tanto in tanto, anzi spesso, scendere a compromessi per accontentare e per mantenere gli equilibri.
Una HR manager è anche una sorta di consigliera, psicologa, confidente. In che modo e quando senti di aver davvero assolto pienamente al tuo compito? So ascoltare molto e mi immedesimo nelle situazioni condivise dai colleghi, nelle problematiche e difficoltà quotidiane, cercando sempre di trovare la soluzione più soddisfacente ed equilibrata per tutti. Penso di aver assolto pienamente al mio ruolo quando i colleghi mi confidano di avere necessità di parlare con me anche solo per uno sfogo e per riacquistare serenità.
Se potessi tornare indietro nel tempo, cosa direbbe la Sabrina di ieri a quella di oggi? La Sabrina di ieri mi direbbe che sono diventata molto meno rigida nelle valutazioni. Prima ero convinta il mondo fosse diviso tra buoni e cattivi, tra bianco e nero. Oggi ho imparato ad accettare le sfumature e questa nuova consapevolezza mi fa capire che sono cresciuta e che ho acquisito una maturità diversa che mi permette di andare a fondo nelle cose e di non fermarmi soltanto al colore che vedo al primo impatto.

Nunzia Campanile
SPA Manager
Nunzia, solitamente si dice che si è belli quando si è felici. Da professionista del settore, condividi questa massima? Condivido pienamente questa affermazione, in quanto quando si è felici il nostro corpo presenta dei segnali ben precisi. Gli occhi brillano, la pelle è radiosa e rilassata, ci muoviamo con più armonia e leggerezza. Tutto questo credo che rende il nostro aspetto piacevole.
Quando si fa un mestiere come il tuo, si tende tanto ad assorbire le energie dei clienti e a trasferire le proprie. C’è stato un momento in cui hai avvertito chiaramente che ti stavi caricando positivamente e che c’era una corrispondenza perfetta con l’ospite? Quando si massaggia un corpo è uno scambio di energie. Capita spesso di entrare in connessione con una persona la quale ti dona un senso di pace, allora diventa davvero piacevole massaggiare. Ovviamente non capita sempre ed è un dono quasi raro.
Non esistono elisir per l’ eterna giovinezza ma al Caruso un primo passo per provare a contrastare il passaggio del tempo è ? Al Caruso regaliamo momenti magici, riusciamo a far toccare il cielo con un dito ai nostri clienti. Un aperitivo al tramonto, una passeggiata a piedi scalzi, guardare il nostro bellissimo panorama nelle diverse ore del giorno, ecco questi sono per me il perfetto elisir di eterna giovinezza.
Gli uffici diventano silenziosi, le porte della SPA si chiudono e trattengono profumi ed immagini, il personale si dimezza, ci si confida ancora ma lo si fa alternando la confessione al ricordo. Eppure, come già sottolineato, alcune connessioni non terminano con la fine della stagione turistica, e questo avviene quando la predisposizione all’altro è sincera, quando accogliere assume mille altre accezioni: è ascolto, è pressione giusta della mano. E’ attenzione, è sguardo, parola, gesto, empatia.

Fonte : PositanoNews.it

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