
Pomodoro di Sorrento, ma non per tutti Dalla polpa piena e carnosa, è tra le varietà più prelibate nella regione Campania, a parlarne è l’amico , bravo giornalista, Fabrizio Geremicca sul Corriere del Mezzogiorno
Sorrento – Piuttosto grosso, ha la polpa piena e carnosa ed è molto saporito. È il pomodoro di Sorrento, uno degli ortaggi più prelibati della Campania, che rende l’ insalata caprese un piatto gustosissimo e che anche consumato da solo, con olio e basilico, trasforma un veloce pranzo estivo in una esperienza di gusto. «Si coltiva – informa Antonino Luigi Pollio, che lo produce ed è associato a Coldiretti Campania – soprattutto a Massalubrense (specie nella zona di Sant’Agata sui due Golfi), nell’area collinare tra Piano di Sorrento e Sant’Agnello, a Vico Equense. La raccolta inizia nei primi giorni di giugno e si può protrarre anche fino ad autunno inoltrato». Potrebbe essere arrivato in penisola sorrentina agli inizi del ‘900 attraverso gli scambi con l’America, che importava limoni. Tale ipotesi, secondo quanto riporta il sito dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, «è avvalorata dal fatto che la zona di coltivazione inizialmente è ristretta a soli due Comuni, è detta “I Colli” e coincide con quella in cui risiedevano gli armatori esportatori di limoni, in cui sono state riscontrate anche altre piante estranee alla vegetazione locale, quasi certamente importate nello stesso periodo dei pomodori».
Certo è che il pomodoro di Sorrento ha caratteristiche che lo rendono inconfondibile. «È molto sapido – sottolinea Pollio – e questo deriva principalmente dal terreno dove si coltiva». Una volta la concimazione avveniva con il letame delle stalle perché è un ortaggio che cresce bene sui terreni ricchi di sostanza organica. Oggi in piccola parte la si pratica ancora, sebbene sia drasticamente diminuito in penisola sorrentina il numero di animali e di stalle. «La coltivazione – va avanti Pollio – avviene in campo aperto o in serra. Io nella serra utilizzo le arnie dei bombi per favorire l’impollinazione». Una pianta buona, spiega l’imprenditore agricolo, «può produrre fino a sei chili di pomodori. Un chilo di prodotto venduto al mercato frutta al coltivatore mediamente 1,80-2 euro». Il consumo è in prevalenza locale, legato alla penisola sorrentina. «Piace a chi abita lì – conferma Pollio – e piace molto anche ai turisti che vengono in estate. Questi ultimi poi diventano gli ambasciatori del pomodoro di Sorrento ed hanno contribuito negli anni ad alimentare un mercato, sia pure non molto ampio, di esportazione. Per esempio verso le regioni del nord Italia, verso la Svizzera e verso la Francia».
Fonte : PositanoNews.it