Polemica su Villa Crespi dello chef Cannavacciuolo: “Addebitati dieci calici di vino, ma ne avevamo chiesti solo due”

10 Ottobre 2025

Una serata che doveva essere indimenticabile si è trasformata in un piccolo caso mediatico per Antonino Cannavacciuolo, lo chef stellato originario di Vico Equense che da anni è volto amatissimo della televisione e vanta una carriera costellata di successi. Al centro dell’episodio Villa Crespi, il celebre ristorante sul Lago d’Orta, tre Stelle Michelin, gestito dallo chef e dalla moglie Cinzia Primatesta dal 1999.
Cenare a Villa Crespi è per molti un’esperienza unica: cucina d’eccellenza, servizio raffinato, location elegante e la possibilità di incontrare di persona Cannavacciuolo, sempre disponibile a un saluto o a qualche foto con i clienti. Tuttavia, anche nei templi dell’alta cucina possono capitare errori.
Secondo quanto riportato in una recensione online, una cliente ha raccontato di aver cenato a Villa Crespi con il marito per festeggiare il loro anniversario. Fin qui, tutto perfetto: accoglienza impeccabile, piatti straordinari, atmosfera romantica. Ma qualcosa è andato storto sul fronte del servizio dei vini.
La coppia, come spiegato dalla donna, aveva chiaramente chiesto di degustare solo due calici. Tuttavia, durante la cena, ad ogni portata sarebbero stati serviti nuovi bicchieri, nonostante molti restassero pieni e venissero ritirati senza essere toccati. Alla fine del pasto, la sorpresa: sul conto erano stati addebitati dieci calici di vino, con una spesa ben superiore a quella preventivata.
Un episodio che ha inevitabilmente fatto rumore, considerando la reputazione stellata di Villa Crespi e la popolarità del suo patron. Non si tratta di una critica alla cucina — che resta ai massimi livelli e unanimemente celebrata — ma di un malinteso nel servizio che, per chi festeggiava un momento speciale, ha lasciato l’amaro in bocca.
Dalla struttura, al momento, non risultano dichiarazioni ufficiali. Resta comunque l’immagine di un ristorante che, nonostante la fama internazionale e le tre Stelle Michelin, non è immune da possibili disguidi. Un promemoria, forse, che anche i grandi possono inciampare — e che, in questi casi, a fare la differenza è la capacità di gestire l’errore con trasparenza e professionalità.

Fonte : PositanoNews.it

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