L’Università delle Tre Età celebra la Cultura del Credo e della Natura con il Custode di Palazzo Raia
Piano di Sorrento (NA) – Un’atmosfera intrisa di passione per la natura, di saggezza popolare e di profondo “credo interiore” ha animato l’ultimo incontro organizzato dall’Università delle Tre Età di Piano di Sorrento. Il padrone di casa, Nello Trapani, ha accolto un ospite d’eccezione, il Comandante Aniello Mastellone, titolare e custode di Palazzo Raia, rinomato vivaista specializzato nella coltivazione degli agrumi.
La serata non è stata solo una lezione di agronomia, ma un vero e proprio inno alla vita, alla cura e alla tenacia, concetti magistralmente espressi da Trapani in apertura.
“Quando si è innamorati – di persone, cose, piante – il sorriso non manca mai, la gentilezza, la leggerezza,” ha esordito Trapani.
Il focus si è spostato sulla straordinaria energia che le piante restituiscono, citando l’esempio di una bougainvillea californiana salvata da Mastellone, un atto di fiducia nella vitalità della natura: “Bisogna crederci, e questo credo è una positività notevole. Molte volte le piante, quando pensiamo che sono morte, loro ci sorprendono.”
Aniello Mastellone: Una Vita Tra Agrumi e Saperi
Il Comandante Aniello Mastellone, pur provenendo da una carriera lavorativa diversa, ha trovato la sua “pensione” in un “paradiso” tra le piante, come definito da una partecipante. Figlio di contadini, ha trasformato il suo vivaio, localizzato in una zona con una vista mozzafiato, in un centro di eccellenza.
“Ho scelto di stare tra le piante,” ha raccontato Mastellone, che oggi coltiva e produce principalmente piante di limoni, valorizzando una varietà quasi scomparsa: il Femminello Massese.
Il Ritorno del Femminello Massese
Il “fiore all’occhiello” dell’azienda di Mastellone è la riscoperta del Femminello Massese, una varietà locale che era stata “imbastardita”. Partendo da appena 23 piante originali, il vivaista riesce a produrre annualmente 4-5.000 innesti, un lavoro di conservazione e diffusione che ha del miracoloso.
“Nel mio giardino ho 54 varietà di limoni,” ha rivelato, sottolineando l’impegno costante nello studio, nell’innesto e nella sperimentazione, un’attività che, come un bambino curioso, lo porta a un “asmania” positiva e produttiva.
Impegno Didattico e Letterario
La passione di Mastellone ha travalicato i confini del vivaio. Recentemente, la Regione Campania gli ha conferito, a titolo gratuito, la licenza di Fattoria Didattica. Questa certificazione ha aperto le porte a scuole e università, come l’Università di Boston, che ha trascorso due giorni nella sua azienda per approfondire la cultura agrumicola.
L’attività didattica si affianca a quella editoriale. Mastellone ha in cantiere ben due libri:
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Un saggio sulla coltivazione degli agrumi al 40° parallelo (dove si trova la Penisola Sorrentina).
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“Mille usi del limone“, un’opera che ha già superato le 2.000 informazioni raccolte, dimostrando la versatilità e l’importanza di questo frutto.
L’Onestà Intellettuale del Vivaista
Uno dei momenti più toccanti è stato l’intervento di Mastellone sulla sua “onestà intellettuale” nel rapporto con i clienti. Il vivaista non si limita a vendere; desidera educare.
Prima di cedere una pianta di limone, pone una serie di domande essenziali: “Dove deve essere messa questa pianta? Hai un terreno adatto? È ventilato? L’innaffi?”. Il suo obiettivo è assicurarsi che la pianta sia quella corretta e che l’acquirente sia in grado di prendersene cura, come nel caso di una coppia che voleva sostituire una pianta recuperabile di 12 cm di diametro.
“Avete un patrimonio! Perché comprare una pianta che darà frutti tra 4-5 anni? Facciamo gli innesti il prossimo maggio. Non faccio questo per onestà intellettuale,” ha spiegato Mastellone.
Trapani ha chiosato: “Questo è anche un modo per educare le persone… Uno che ci tiene alle piante, le vuoi vendere, ma non la vuoi far morire.”
L’incontro si è concluso con un grande applauso per il Comandante Aniello Mastellone, un uomo che, con la sua vita, dimostra che credere, studiare e dedicarsi con passione a ciò che si ama è la vera radice della prosperità.
Fonte : PositanoNews.it