DE.CO per la Polpetta di San Rocco

24 Agosto 2025

di lucio esposito

Il Comune di Sant’Agnello si impegna a celebrare e valorizzare il patrimonio culinario locale, mettendo al centro del dibattito la tradizionale “polpetta di San Rocco”. Questo piatto, con i suoi 21 ingredienti, non è solo una ricetta, ma un simbolo di comunità, storia e identità del borgo di Maiano.

 

La Polpetta di San Rocco: un simbolo di comunità e tradizione

 

Il 23 agosto, in occasione della sagra dedicata, l’amministrazione comunale di Sant’Agnello ha voluto celebrare la “polpetta di San Rocco” non solo come un piatto, ma come il fulcro di un’iniziativa di valorizzazione del territorio. Originariamente una ricetta semplice e “povera”, creata dalle massaie di Maiano con gli ingredienti disponibili, la polpetta si è evoluta nel tempo, arrivando a contenere 21 o persino 23 ingredienti. Questo la rende un esempio unico di recupero e creatività in cucina, un’operazione di ottimizzazione e di saggezza femminile che l’ha resa un vero e proprio simbolo.

L’Assessore all’Agricoltura, Ester De Maio, ha annunciato l’avvio del processo per ottenere la Denominazione Comunale (De.Co.) per la polpetta di San Rocco. La De.Co., una sorta di “carta d’identità” del prodotto, non è un marchio o un certificato, ma un riconoscimento del suo forte legame con il territorio, la sua storia e la comunità. La richiesta parte dalle associazioni locali, che in collaborazione con l’amministrazione, si impegnano a preservare e promuovere questo patrimonio. Una commissione di esperti valuterà i requisiti di territorialità, storicità e comunione del prodotto. L’obiettivo è quello di dare visibilità alla polpetta, collegandola a eventi, fiere e iniziative turistiche, e di accedere a futuri contributi regionali.

 

Il cibo come volano per un turismo autentico

 

Il dibattito ha coinvolto diverse figure professionali, come la consulente gastronomica Nadia Taglialatela, la consigliera della Camera di Commercio Margherita Aiello e lo chef stellato Peppe Aversa. Tutti hanno sottolineato l’importanza di valorizzare le tradizioni culinarie locali per intercettare un tipo di turismo più consapevole e attento all’autenticità.

Peppe Aversa, chef di origini maianesi, ha evidenziato il rischio che il turismo di massa, pur portando crescita, possa sradicare le autentiche radici di un territorio. Maiano, a suo dire, ha fortunatamente conservato una sua unicità, un “valore” che si esprime anche nel cibo. Il cibo non è solo ricetta, ma emozione, ricordo, un legame con il passato e con le storie familiari.

Margherita Aiello ha condiviso l’esperienza positiva di Vico Equense, dove eventi legati ai prodotti locali, come la pizza, hanno rafforzato il senso di comunità e attratto turisti in cerca di autenticità e di quel senso di convivialità che spesso si vede nei vecchi film italiani. Ha inoltre annunciato un prossimo bando della Camera di Commercio, volto a promuovere il commercio locale attraverso la valorizzazione dei prodotti territoriali.

Nadia Taglialatela ha lanciato un monito: la Campania ha una ricchezza culinaria immensa, ma spesso non riesce a comunicarla. Ha invitato a “riportare con forza” il concetto che ogni piatto ha il suo luogo, la sua storia, e non può essere replicato ovunque senza perdere la sua autenticità. Ha sottolineato la necessità di un lavoro congiunto tra ristoratori, agricoltori e amministrazioni per difendere e promuovere le tipicità locali, contrastando l’omologazione che rischia di impoverire l’offerta turistica.

In conclusione, la polpetta di San Rocco non è un semplice piatto, ma un’opportunità per Sant’Agnello di raccontare la propria storia, di rafforzare il senso di comunità e di attrarre un turismo che non si limiti a consumare, ma che voglia immergersi nelle tradizioni e nell’autenticità del territorio.




Generico agosto 2025


Che cosa sono le De.Co.?

 

Le De.Co. sono riconoscimenti a livello comunale che servono a certificare e valorizzare un prodotto, una ricetta o un’attività legata in modo indissolubile al territorio. A differenza di marchi europei come la DOP o l’IGP, le De.Co. sono gestite localmente e non sono marchi di qualità, bensì attestazioni di tipicità. Il loro scopo è difendere e promuovere le tradizioni, la storia e il sapere di una comunità.

 

Il Registro Regionale in Campania

 

La Legge Regionale n. 7/2021 e il successivo Regolamento n. 11/2022 hanno istituito il Registro Regionale dei Comuni con prodotti De.Co. nella Regione Campania. Questo registro è gestito dalla Direzione Generale Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

L’obiettivo è quello di creare un asset strategico per lo sviluppo del settore agroalimentare regionale, incentivando la salvaguardia della biodiversità e delle specificità storiche e culturali.


 

Come funziona il riconoscimento?

 

L’iniziativa per l’ottenimento di una De.Co. può partire dai cittadini o dalle aziende produttrici. La certificazione attesta l’origine locale del prodotto, ne fissa la composizione e ne garantisce gli ingredienti. Questo processo non solo protegge la ricetta o il prodotto, ma ne rafforza l’identità sul mercato, trasformandola in uno strumento efficace di marketing territoriale per comunicare il patrimonio culturale e ambientale di una zona oltre i confini locali.

Sabato 23 AGOSTO 2025.  il rione Maiano HA CELEBRATO IN  una serata unica, unendo cultura, storia e tradizione enogastronomica. L’evento sarà dedicato a un piatto che è molto più di una semplice ricetta: la polpetta di San Rocco, un simbolo che racchiude l’identità e la devozione di un’intera comunità.


 

Un viaggio nel tempo con la polpetta di San Rocco

 

Secondo alcuni esperti locali, la storia di questa polpetta affonda le sue radici nell’antichità, addirittura nel IX secolo a.C., quando la combinazione di carne e frutta era già una pratica diffusa nel Mediterraneo. Nel corso dei secoli, il piatto si è evoluto, legandosi indissolubilmente alla festa religiosa dedicata a San Rocco e diventando uno dei simboli della cucina contadina di Sant’Agnello. La sua forza sta nei contrasti: sapori dolci e salati che si fondono in un’armonia inaspettata.

La polpetta è un concentrato di ingredienti apparentemente diversi, che creano un gusto unico e sorprendente. Il cuore è un trito di carne macinata, unito a uova, biscotti secchi (rigoli o orosaiwa), amaretti sbriciolati, e un tocco di frutta fresca come pesca percoca e pere mastantuono. L’aggiunta di uva passa, pinoli, scorza di cedro candito e un pizzico di cannella completa il profilo aromatico. Per i più audaci, l’aggiunta di un pezzetto di cioccolato fondente al centro della polpetta offre un’esplosione di sapore che sorprende a ogni boccone.

A differenza delle polpette tradizionali, quelle di San Rocco non vengono impanate. Vengono fritte direttamente in olio caldo, creando una crosticina dorata e croccante all’esterno che racchiude un interno morbido e succoso. Dopo la frittura, vengono immerse in un semplice sugo di pomodoro, dove si insaporiscono ulteriormente, assumendo un gusto ricco e quasi caramellato.

 

La ricetta per preparare le polpette di San Rocco

 

Ingredienti:

  • 1 kg di carne macinata
  • 8 uova
  • 1 pesca percoca
  • 2 pere mastantuono
  • Cedro candito (q.b.)
  • Pinoli (q.b.)
  • Uva passa (q.b.)
  • 1 pacco di amaretti
  • Biscotti secchi (rigoli o orosaiwa)
  • Formaggio grattugiato (q.b.)
  • Prezzemolo tritato
  • Sale (q.b.)
  • 1 pizzico di cannella
  • Cioccolato fondente (facoltativo)
  • Passata di pomodoro per il sugo

Preparazione:

  1. Trita finemente la frutta, gli amaretti e i biscotti secchi.
  2. In una ciotola capiente, mescola la carne macinata con gli ingredienti solidi tritati, le uova, il formaggio grattugiato, il prezzemolo, il sale e la cannella. Amalgama bene il tutto fino a ottenere un impasto omogeneo.
  3. Lascia riposare l’impasto per circa mezz’ora.
  4. Forma delle polpette e, se lo desideri, inserisci al centro un pezzetto di cioccolato fondente.
  5. Friggi le polpette in olio caldo fino a quando non saranno dorate su tutti i lati.
  6. Scolale e immergile in una passata di pomodoro, lasciandole cuocere a fuoco lento per qualche minuto.

Questo piatto è la testimonianza di come la cucina possa essere un potente custode della memoria e dell’identità. Assaggiare la polpetta di San Rocco significa connettersi con la storia millenaria di un territorio e con la devozione di una comunità che, attraverso gesti antichi, continua a tramandare le proprie radici.

Fonte : PositanoNews.it

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