
Sorrento ( Napoli ) Affitti bloccati, trasporti gratuiti, vivibilità , onestà, basterebbe questo per far vincere un nuovo sindaco nella Città del Tasso dopo lo scandalo dell’arresto dell’ex sindaco Massimo Coppola, ma Sorrento non è New York e non c’è un Mamdani, a ricordarcelo a noi di Positanonews, che stiamo cercando di scuotere la città con i nostri articoli cercando l’uomo ( o la donna) , lasciamo agli altri fare programmi o proposte, occorre chi le incarna e le porta avanti. Noi continuiamo a cercare come Diogene, ma a smontarci e a riportarci con i piedi per terra alla realtà, con il suo sorriso schietto e un’aria di chi vive davvero la città ogni giorno è Antonio Cafiero, anima storica della Pasticceria Primavera, una delle insegne più amate della Campania e d’ Italia , ritrovo dei Vip di tutto il mondo.
Sorrento è andata bene e sta andando ancora bene, ma parliamo della situazione politica. In un periodo in cui in tanti parlano di cambiamenti, di nuovi progetti e di “rivoluzioni” amministrative, Cafiero resta con i piedi per terra. “Non credo ci potrà mai essere un sindaco che rivoluzioni Sorrento come accade a New York,” afferma con realismo e una punta di ironia. “Qui la vita scorre in un modo diverso. Siamo una città con la sua storia, le sue abitudini, i suoi ritmi, la popolazione è la stessa non ci sono immigrati o altro. Si parla di chi ha già amministrato , qualcuno con esperienza e si andrà avanti superando questo momento.”
E a chi gli chiede delle illuminazioni natalizie, tema che ogni anno divide opinioni e suscita discussioni, e quest’anno , a differenza del passato si temeva anche per le luminarie, lui risponde con la leggerezza di chi conosce bene lo spirito sorrentino:
“A Natale ci saranno sempre i dolci,” dice sorridendo dietro il bancone, mentre prepara una sfogliatella. “Le luci passano, le mode cambiano, ma quello che conta è la tradizione, il profumo del panettone appena sfornato, la gente che entra per fare gli auguri. Questa è la nostra vera luce.”
Parole semplici, ma piene di verità. Perché forse Sorrento non sarà New York, ma è proprio nella sua autenticità, nel calore delle persone e nei sapori che raccontano una storia, che trova la sua vera magia. Anche se dopo questa vicenda giudiziaria tutti vorremmo una vera rinascita che si ha solo facendo un taglio netto con il passato.
Zohran Mamdani ha fatto entrare New York in una nuova era politica ed è questo che ci vorrebbe davvero a Sorrento, ma all’orizzonte non appare nessuno che non sia un ultra sessantenne, per quanto le esperienze servano, potrebbe essere utili in una amministrazione che debba traghettare il paese in una rinascita e rigenerazione, ma non si vede nessuno. Sembra difficile per i giovani governare una città. Ma parliamo di un uomo di soli 34 anni ( trentaquattro) . Il deputato statale del Queens, nato in Uganda da genitori di origine indiana, è diventato il 111° sindaco della città, il primo musulmano, il primo immigrato naturalizzato dai tempi di Abraham Beame e il più giovane dal XIX secolo.
La sua vittoria, proiettata dall’Associated Press, ha scardinato la geografia politica di New York, consegnando la città a un socialista democratico in una delle elezioni municipali più partecipate dal 1969, con oltre due milioni di votanti.
Mamdani ha battuto l’ex governatore Andrew Cuomo, che tentava un clamoroso ritorno in politica quattro anni dopo le dimissioni forzate per scandali e accuse di molestie. È stato un ribaltamento storico: la vecchia macchina democratica, per decenni padrona incontrastata di Albany e City Hall, è stata sconfitta da un candidato che dodici mesi fa sembrava un outsider con un microfono e un’idea di città. Curtis Sliwa, il repubblicano, si è fermato molto indietro e ha ammesso la sconfitta, promettendo un’opposizione militante al “socialismo municipale”.
La vittoria di Mamdani è figlia di una campagna costruita quartiere per quartiere, sui social e nelle strade. Ha fatto della giustizia abitativa e dei trasporti pubblici gratuiti la sua bandiera, ha denunciato la disuguaglianza urbana e le rendite immobiliari, parlando ai giovani, ai precari e alle comunità di immigrati che si sentono esclusi dall’economia cittadina. La sua energia comunicativa, l’uso sapiente di TikTok e delle dirette dal Queens, l’entusiasmo contagioso del suo movimento hanno reso impossibile ignorarlo. Un grande entusiasmo lo ha circondato e ha contagiato la città, ma in città non vediamo nessun entusiasmo e per questo forse diamo ragione ad Antonio Cafiero, ma noi speriamo sempre di riuscire a trovare l’uomo, o la donna, che possano dare davvero una svolta radicale alla città.
Fonte : PositanoNews.it