La “vera storia” del Provolone del Monaco DOP si svela nell’Abbazia di Crapolla: presentato il romanzo “La Moglie del Monaco”

15 Ottobre 2025

Vico Equense (NA) – Si è tenuta presso l’antico e suggestivo scenario dell’Abbazia di Crapolla a Vico Equense la presentazione del romanzo a quattro mani “La Moglie del Monaco”, un’opera di Vincenzo Peretti e Tonino Scala edita da Utopia Edizioni. L’evento, moderato da Roberto Esse, ha visto la partecipazione degli autori e di Giosuè De Simone, Presidente del Consorzio di Tutela Provolone del Monaco Dop.

Assente per sopraggiunti impegni il Sindaco di Vico Equense, Giuseppe Aiello, l’incontro si è trasformato in una profonda esplorazione delle radici storiche, culturali e sociali legate al celebre formaggio a Denominazione di Origine Protetta (DOP).

Vincenzo Peretti, professore e curatore del disciplinare di produzione, ha subito chiarito l’intento del libro: “Non ci siamo reinventati una storia, ma abbiamo ripercorso la storia del Provolone del Monaco DOP, quella presentata in Europa, che ha reso questo formaggio un pezzo raro nel mondo”. Ha svelato che la location non è casuale: affacciandosi dalla terrazza dell’Abbazia di Crapolla si può ammirare il percorso immaginato nel romanzo, quello che unisce la Penisola Sorrentina al Porto di Napoli.

La Vera Storia e il Ruolo della Donna Peretti ha spiegato l’origine del nome del formaggio e del titolo del romanzo. Il “Monaco” deriva dal mantello, simile a un saio, che gli avi casari indossavano per ripararsi dal freddo durante il trasporto del prodotto via mare fino al mercato di Napoli. Gli “scugnizzi napoletani”, vedendoli, esclamavano “è arrivato O’Monaco”, dando il nome al provolone. Il titolo “La Moglie del Monaco”, invece, vuole omaggiare la figura femminile, “l’elemento trainante dell’economia del territorio,” che curava stalle, casefici e produzione.

Il Romanzo: Amore, Storia e Territorio Tonino Scala, lo scrittore del duo, ha delineato la trama del romanzo: “Abbiamo voluto provare a ricostruire un romanzo intorno ad una storia del nostro territorio. I protagonisti del libro sono i comuni, il romanzo ha come fulcro Vico Equense ma prova a raccontare tutti i 13 comuni della DOP del Provolone del Monaco.” Ha definito il libro come un intreccio di generi: “È un romanzo d’amore, è una fiaba, è un giallo, perché certi aspetti c’è anche la vena noir, e poi è anche un romanzo storico”.

Il Provolone del Monaco, “uno dei pochi formaggi a piccola produzione censito a livello internazionale tra i primi 20 formaggi al mondo”, è stato celebrato non solo come eccellenza gastronomica, ma come elemento di identità culturale del territorio, che abbraccia i Monti Lattari e la Penisola Sorrentina. L’opera è il “primo libro dedicato a una DOP europea”, un connubio tra alimentazione, cultura e storia che valorizza il concetto che “l’eccellenza non è soltanto degustare e mangiare, ma è cultura di un territorio”.

Tra Disciplinare e Tradizione Si è dibattuto anche sul rapporto tra il disciplinare DOP e la soggettività del sapore. Sebbene il protocollo garantisca regole e criteri, Peretti ha sottolineato: “Il disciplinare racchiude delle regole, dei criteri, dei parametri, ma poi è la persona, dall’allevatore fino al casaro, che trasforma la propria eccellenza”. Il Provolone del Monaco è una delle poche DOP che “mantiene una diversità all’interno dello stesso disciplinare”.

L’Arte della Copertina L’art director Nando Polverino De Laureto ha illustrato il concept della copertina, un “packaging” pensato per essere accattivante. L’immagine, che raffigura una barca e un delfino, contiene un “messaggio ambientale” caro agli autori, rappresentando la fragilità e la tutela dell’ambiente marino. La figura femminile, ombra onnipresente e “pilastro rosa”, incarna il polo multigenerazionale di affetti e tradizioni del posto.

Il romanzo, un “viaggio dove il vero protagonista non è solo il provolone, ma il nostro territorio”, è ora disponibile in libreria e online, pronto a far assaporare la storia e la cultura di una terra straordinaria.

L’Identità Profonda del Provolone del Monaco DOP: Tra Storia, Romanzo e Territorio

 

La presentazione del romanzo “La Moglie del Monaco” si è rivelata molto più di un evento letterario; è stata una celebrazione dell’identità territoriale della Penisola Sorrentina e dei Monti Lattari, indissolubilmente legata al Provolone del Monaco DOP.

Come sottolineato nel proseguimento dell’incontro, il libro di Vincenzo Peretti e Tonino Scala è un “romanzo che è anche un po’ un racconto, un modo per portare avanti quello che è stato il percorso che ha consentito poi al Provolone del Monaco di diventare DOP”. In un’epoca di digitalizzazione dove “basta staccare la spina e tutto sparisce,” l’importanza di mettere la storia su carta, come attestano i papiri degli egiziani, è un gesto di profonda conservazione della memoria storica.

Il dibattito si è addentrato nel processo creativo che ha portato a “fondere un po’ la storia con anche il pizzico di fantasia che non deve guastare” per la creazione di un romanzo ambientato nei luoghi d’elezione del prodotto, a partire dalla cornice suggestiva dell’Abbazia di Crapolla.

A dare il benvenuto e a introdurre il cuore del Consorzio di Tutela è stato Giosuè De Simone, Presidente del Consorzio Provolone del Monaco DOP.

La Voce del “Papà” del Provolone del Monaco DOP

“Buongiorno a tutti. Buongiorno gli intervenuti, autorevoli intervenuti, giornalisti, amici, casefici… tanti amici,” ha esordito De Simone, riconoscendo la presenza di figure chiave, tra cui l’associazione Pizza a Vico e Margarita Aiello di Icast.

De Simone ha poi voluto esprimere con forza il valore del Provolone del Monaco DOP, un prodotto che “non è seguito da un nome di identità… Sorrento, Vico, Agerola, Fior del Monte. Quindi Provolone dice tutto, perché dice tutto che è collegato a un territorio, alle tradizioni, alla cultura, come lavoravano, come questi caseifici.”

Il Provolone del Monaco, dunque, non è solo un formaggio d’eccellenza, ma un vero e proprio simbolo narrativo e culturale, il cui nome racchiude la storia, le fatiche e l’ingegno di una comunità, testimoniando un legame indissolubile con i 13 comuni di produzione e la loro eredità.




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Fonte : PositanoNews.it

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